Confronti stagionali

I colori? Quanta gente ci passa? Le frequentazioni della fauna? Emozioni e sensazioni? Tante differenze…

Malga Valpore di Cima. Inverno

Malga Valpore di Cima. Primavera.

La via di Schenèr …è passata per Valpore

La presentazione del libro “La via di Schenèr” in programma ieri nel fojarol qui a Valpore, con l’autore Matteo Melchiorre  e le letture e le musiche di Oreste Sabadin ha avuto una bella partecipazione, numerose le persone giunte quassù nonostante la pioggia, grazie!

Un ringraziamento particolare all’Associazione Monte Grappa di Seren del Grappa per aver sostenuto l’iniziativa.

La via di Schenèr …a Valpore

Una via tra Feltre e il Primiero

I libro che la racconta

La presentazione con l’autor

Domenica 10 settembre 2017, alle ore 16.00 al Centro Didattico ambientale Valpore >QUI<

Presentazione del libroLa via di Schenèr“, Marsilio editore, PREMIO Mario Rigoni Stern 2017 e anche PREMIO Cortina 2017 – Incontreremo Matteo Melchiorre con le letture e le musiche di Oreste Sabadin.

La via di Schenèr: una via di commercianti, trafficanti, viandanti, contrabbandieri… Una strada, no, un sentiero, che univa e separava il Feltrino dal Primiero, il Tirolo e la Serenissima. Un confine, ma anche una cucitura, dove con paura, o con coraggio, o con spavalderia, per necessità o convenienza, con le armi o con le mani tese, con muli e cavalli, per secoli sono transitate persone semplici, vescovi, piccoli eserciti, merci… la storia. Fino alla fine dell’800. Resta molto poco, ora di quell’antica via. Ma ci resta l’importante e accuratissima ricerca storica di Matteo Melchiorre.

Ingresso libero! 

“La via di Schenèr”: Presentazione del libro con l’autore

Valpore internazionale

Luglio inizia con dieci giorni speciali, a Valpore: ospite del Centro Didattico Ambientale, infatti, è un gruppo internazionale di giovani e adulti che provengono da molti paesi d’Europa. Spagnoli, cechi, polacchi, rumeni, italiani, ungheresi, lettoni, lichtensteiniani, serbi, sloveni e francesi, tutti insieme:  lingua comune l’inglese, per una vera – è il caso di dirlo – full immersion nell’Europa in carne e ossa. Sono qui per una esperienza di formazione intitolata “Crystallizer – dal movimento cosciente verso azioni sociali costruttive” (www.crystallizer.eu), finanziata dal progetto Erasmus Plus dell’Unione Europea, e realizzata grazie alla collaborazione tra tre associazioni capofila: Teatro Invisibile (Padova), Dobroti (Repubblica Ceca) e Symbiose (Liechtenstein).

I partecipanti sono persone che lavorano in ambito sociale, artistico, educativo o comunque a contatto con la gioventù, e per loro sono pensate le attività che vengono proposte ogni giorno da quattro “trainer”: a partire dal concetto di movimento, inteso sia come emotivo che interiore che fisico che sociale, il gruppo lavora sullo sviluppo di sé e sulle proprie potenzialità che potranno, una volta a casa, diventare valore aggiunto per le proprie attività professionali e di comunità.

E, come sempre a Valpore, la natura è uno degli strumenti migliori per questo tipo di attività, che richiede concentrazione su di sé, ma anche predisposizione all’accoglienza dell’altro e alla condivisione: e questo gruppo la sta vivendo in modo veramente speciale. Notti all’addiaccio, contatto con la terra, tratti a piedi nudi, danze tra gli alberi, amache nel bosco per i momenti di riposo. Oltre a un’alimentazione sana prevalentemente vegetariana e, ovviamente, alle escursioni: immancabile il percorso fino a Cima Grappa, ed emozionante è stato vedere lo stupore negli occhi dei partecipanti una volta raggiunta la Croce dei Lebi, con la pianura che si estende oltre le montagne, fino a raggiungere il mare.

Siamo felici di ospitare un’esperienza così particolare, che ha trovato nel nostro Centro Didattico Ambientale un luogo votato all’accoglienza, allo scambio di esperienze e di culture, all’essenzialità e alla semplicità come nuovi possibili futuri.

 

 

 

Maturità e ambiente

Ci sembra importante che per la prova di italiano, dell’esame di maturità del 2017, almeno una traccia riguardi il nostro mondo, l’ambiente, il suo rispetto.
A partire da una poesia di Giorgio Caproni (1912-1990)

Versicoli quasi ecologici

Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L’amore
finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra.
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Per ricordarci che, di Terra, sempre e solo una ne abbiamo.

 

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