Ci sembra importante che per la prova di italiano, dell’esame di maturità del 2017, almeno una traccia riguardi il nostro mondo, l’ambiente, il suo rispetto.
A partire da una poesia di Giorgio Caproni (1912-1990)
Versicoli quasi ecologici
Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L’amore
finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra.
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Per ricordarci che, di Terra, sempre e solo una ne abbiamo.